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Le tecniche verticali sono un insieme di metodi di pesca efficaci per catturare una grande varietà di pesci, specialmente quelli che abitano le acque profonde. Tra le tecniche verticali possiamo menzionare il Vertical Jigging, lo Slow Pitch, il Kabura, l’Inchiku, il Tenya, e molte altre. In queste tecniche si ricercano i predatori a diverse profondità, usando esche artificiali che vengono recuperate in verticale, imprimendo un movimento con la canna.
Ecco qualche dettaglio sulle tecniche verticali più comuni:
Vertical Jigging: Si utilizzano pesanti artificiali in piombo o altri metalli detti jig, aventi una forma allungata o ovale, che simulano prede come pesci foraggio o calamari. Si fa affondare il jig vicino al fondo e si recupera velocemente con movimenti verticali. Si può variare la velocità e del recupero e il tipo di movimento in base al jig e alle preferenze dei pesci.
Soft Bait Vertical Jigging: Una variante del Vertical Jigging dove si usano principalmente esche in gomma, che imitano come pesci, vermi, crostacei o altre creature marine, montate su testine piombate. Con questa tecnica è possibile catturare anche i pesci grufolatori di fondo.
Slow Pitch: Una tecnica giapponese che coinvolge l’uso di jig particolari, recuperati e animati con un’azione più lenta. Questa tecnica è particolarmente efficace per pesci che rispondono a movimenti lenti e naturali, compresi sia i grandi predatori che i grufolatori.
Le tecniche di pesca in verticale sono moltissime e consentono la cattura di innumerevoli specie. Ogni tecnica richiede canne specifiche, e mulinelli robusti. Inoltre, è essenziale monitorare l’ecoscandaglio per rilevare la profondità e individuare la presenza di pesci. Grazie a queste tecniche, è possibile adattare la pesca in base alle specie di pesci che si desiderano catturare e alle condizioni dell’ambiente.